Mondo Liscio: "...un pò di storia...lisciarola!" (di Laura Quatrini)
top of page

Ultime notizie:

Prossimi eventi:

Dal magazine:

Cerca
  • isolarte

Mondo Liscio: "...un pò di storia...lisciarola!" (di Laura Quatrini)

Amici lettori ben trovati! Iniziamo a conoscere il mondo della balere e del liscio.

Innanzitutto, vi siete mai chiesti da dove viene il nome “liscio”? Semplice: viene dai movimenti dei ballerini che fanno strusciare e scivolare i piedi, quindi facendo andare il passo via liscio.

Conosciuto inizialmente come “musica da ballo romagnola”, nasce come ballo di coppia e come genere musicale, appunto in Romagna, intorno all’inizio del secolo scorso, diffondendosi prevalentemente nel Nord Italia. Il ballo liscio comprende tre danze: la mazurka, il walzer e la polka.

Ciò che lo caratterizzava era innanzitutto il ritmo veloce delle mazurche e delle polke e l'utilizzo di strumenti riconoscibilissimi come il clarinetto, il sassofono e la fisarmonica, che fungevano da solisti, accompagnati dalla sezione ritmica, tipicamente composta da basso, chitarra e batteria. Forse non tutti sanno, infatti, che solo dagli anni ‘30 si cominciò ad utilizzare anche la voce dei cantanti, e inizialmente comunque solo uomini. Pensate che per le prime voci femminili bisognerà aspettare i primi anni ’50!

Il vero e proprio fondatore fu Carlo Brighi intorno al 1875, anche se il suo esponente più famoso è stato senza dubbio Secondo Casadei, conosciuto come lo “Strauss della Romagna”. Alla sua morte, nel 1971, Secondo trovò per fortuna un degnissimo successore: chiaramente parliamo di suo nipote Raul Casadei, che sicuramente tutti voi ben conoscete e che tutt’ora si esibisce in tutta Italia con la sua grande orchestra.

La prima balera fu aperta nel 1910 a Bellaria (Rimini): il leggendario “Capannone Brighi” (prendendo nome dal fondatore). Si trattava di un grande salone adibito a pista da ballo con servizio bar. Fu una vera e propria novità per quei tempi! Allora nei piccoli paesi, che non potevano certo permettersi una struttura stabile, venivano al massimo montate delle sorte di “balere mobili”, magari in occasione di feste o sagre varie.

Col passare degli anni il liscio pian piano si trasforma da ballo tradizionale a ballo di coppia e da sala, fino all'arrivo dei più moderni balli latino-americani. Continuando a ripercorre un po’ della sua storia, il suo periodo d’oro sono stati senz’altro i mitici anni ’60, con il fiorire di grandi balere e famosissime orchestre. Fino a quando, negli anni ‘80, non arriva la “disco music”: le grandi orchestre di liscio iniziarono allora a perdere parecchio lavoro, rimpiazzate dai vari disc-jockey e dai loro vinili.

Gli anni novanta portano il liscio ad una seconda giovinezza, accorpandolo però ad altri generi da ballo, quali latino americani e balli di gruppo. Conferma ne è che la FIDS, Federazione Italiana Danza Sportiva, ha inserito il liscio nell’ambito della danza sportiva, sotto il nome di ”liscio unificato”, categoria comprendente i balli Mazurka, Polka e Walzer, praticamente un riconoscimento delle radici storiche di questo genere.

Bene amici, questo è solo l’inizio del nostro viaggio… sperando di ritrovarvi tutti qui il mese prossimo, vi saluto col mio celeberrimo “casque con la gambetta alzata”!

0 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Il Blues di Son House prima del vinile (di Stefano Carboni)

Alan lomax che ricordiamo nel precedente articolo “ l'uomo che registrò il mondo”, impiegato della library of congres degli stati uniti d'america, nonché etnomusicologo e lui stesso musicista e cantan

bottom of page