AM come Artic Monkeys (di Frank Head)
top of page

Ultime notizie:

Prossimi eventi:

Dal magazine:

Cerca
  • isolarte

AM come Artic Monkeys (di Frank Head)

Se fosse solo una Modulation Amplitude (Modulazione di Ampiezza) insomma una gamma di frequenze più basse estremamente primitive in mezzo al paradiso delle più commerciali frequenze FM, allora ci arriverebbe dalle casse un rock più ruvido, quasi un ritorno all'origine degli anni '70.

Se fossero le iniziali del loro nome e cognome allora si tratterebbe di uno dei gruppi britannici più straordinari che hanno reso l'indie rock qualcosa di mainstream e quello può suonare “popolare” qualcosa di semplicemente indipendente.

E se fosse la quinta essenza del rock britannico, la band del funambolico giocoliere di parole Alex Turner: sarebbero gli Artic Monkeys in tutta la loro imperfetta perfezione.A dirla tutta e ad essere di parte godo profondamente a riascoltare un disco uscito sul finire dell'estate 2013 e che ancora è in vetta alla BBC Uk indie albums Chart, certo che già dagli esordi si nascondeva nel primo disco una carriera di peso.

Il quinto album è quello della coerenza, quello in certi casi della sperimentazione, quello del definito consolidamento di una storia di successo, con un merito in più, quello di essere la prima band indipendente di sempre a esordire al primo posto della Chart.

Scorrono e come queste 12 canzoni, e sanno di tante cose, psychedelic rock, blues rock, hard rock, heavy metal, desert rock, R&B, soul and hip hop, ma il filo comune è sempre la splendida voce di Turner questa volta aiutato nella scrittura da Josh Homme chitarra e voce della band americana Queens of Stone Age.

Do I wanna Know, On the road, e Arabella con il suo solo di chitarra che ricorda tanto il sound dei Velvet Underground sono i pezzi meglio riusciti, non che gli altri siano da meno, insomma un disco da comprare assolutamente.

Non manca neanche la balland totalmente in stile con il passato ma con una melodia indimenticabile, Mad Sounds a cui fa eco l'alternativo romanticismo di I Wanna be Yours con uno dei suoi versi più sorprendenti "I wanna be your vacuum cleaner, breathing in your dust". Compratelo!

Frank Head

1 visualizzazione0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Il Blues di Son House prima del vinile (di Stefano Carboni)

Alan lomax che ricordiamo nel precedente articolo “ l'uomo che registrò il mondo”, impiegato della library of congres degli stati uniti d'america, nonché etnomusicologo e lui stesso musicista e cantan

bottom of page