corso di tamburi giapponesi taiko | isola-arte
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Rita superbi
- corso tamburi giapponesi Taiko

Rita Superbi lavora nel teatro da più di 30 anni.
E' attrice, percussionista e trampoliera.
Nel 1988 si reca in Giappone presso il gruppo di percussionisti taiko, ONDEKOZA, dove studia la tecnica percussiva del tamburo giapponese (taiko). Nel 1994 fonda il primo gruppo italiano di percissioni giapponesi, "Taiko do" e sviluppa tutta la sua arte basandosi sulla tecnica del taiko. Ha condotto diversi workshop basandosi anche sulla bodu percussion (letteralmente "percussione sul corpo"), ottimo mezzo per comunicare in modo diretto e divertente con i giovani a rischio. Ha lavorato con giovani con problemi fisici e mentali in diverse scuole e strutture come Case Famiglia.
Con i suoi spettacoli e laboratori è presente in Europa, sud America e Asia (Singapore e Malesia).

 

Un laboratorio taiko permette ai partecipanti di fare un lavoro completo perché vengono "assaporati" tutti i passaggi del lavoro che possono sia essere presi come stimolo per continuare questa conoscenza, sia essere goduti come una piacevole attività extra quotidiana.

Gli argomenti trattati saranno:
1. L'allenamento fisico
2. La danza
3. La body percussion
4. I tamburi

1. La preparazione fisica è uno degli elementi fondamentali della tecnica della percussione giapponese (TAIKO) ed è anche una delle sue principali peculiarità. Infatti la tecnica giapponese non è un "semplice" avvicinarsi a un tamburo (magari stando seduti su uno sgabello) e suonare, ma prevede l'uso di tutto il corpo partendo dal solo movimento delle braccia fino ad arrivare a coinvolgere i muscoli delle spalle, delle gambe e perfino degli addominali. Suonare un tamburo giapponese, infatti, (soprattutto quelli grandi) prevede molta energia in una sorta di danza o di movimenti simili al KATA (forme) di alcune arti marziali. Nella fase dell'allenamento uno degli argomenti trattati è anche la tecnica usata soprattutto dai giocolieri. Lo swinging prevede un lavoro molto utile (e divertente) per lo scioglimento dei polsi. Normalmente viene eseguito con due clave o due torce infuocate, ma noi useremo due mazze di legno, le stesse usate per suonare i grandi tamburi giapponesi. Infine l'allenamento fisico porta anche ad una preparazione "mentale", per acquisire la concentrazione necessaria per avvicinarsi alla disciplina del taiko.

2. Altro elemento importante è la danza. Oltre alla danza giapponese (in particolare "LA DANZA DELLA LUNA" fatta con e senza ventaglio) che fa muovere gambe, braccia e mani nel caratteristico stile giapponese, ho scelto di lavorare su elementi di una danza brasiliana: il MACULELE'. La caratteristica di questa danza è il lavoro sulle gambe e sulle braccia e, in più, si usano anche due bastoni con i quali si danza tenendo un ritmo: tre elementi importanti nella tecnica del taiko.

3. Body percussion significa percuotere il proprio corpo, in modo divertente e allegro perché gli esercizi, apparentemente complicati, diventano alla fine molto divertenti e impegnano tutto il corpo con mani, braccia, gambe, piedi e alla fine, sulla base ritmica creata percuotendo il nostro corpo, si può anche cantare una canzone tutti insieme. Oltre al divertimento, la body percussion aiuta a prendere confidenza con la dissociazione delle varie parti del corpo, lavoro questo molto importante per suonare ogni tipo di percussione. Nel programma è prevista anche un'improvvisazione di gruppo in body percussion su una base musicale proposta dall'insegnante.

4. Dopo tutta questa preparazione finalmente ci si può avvicinare ai tamburi. Il primo approccio sarà sui piccoli SHIME-DAIKO con cui i partecipanti ripeteranno gli esercizi proposti dall'insegnante in un susseguirsi di "domande" e "risposte" di ritmi, accompagnati da un lavoro di braccia, quasi una danza delle stesse. Poi si passa ai tamburi medi e a quelli grandi dove finalmente verrà coinvolto tutto il corpo in alcune partiture fisiche legate a precisi ritmi giapponesi e non. Sicuramente alla fine delle prime lezioni, molte parti del corpo saranno indolenzite, ma il tamburo è una calamita e l'energia che ci restituisce è talmente forte che si riesce a dimenticare non solo la stanchezza fisica, ma anche lo stress della quotidianità di ognuno di noi.

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